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Calcio

Strega, bisogna sfruttare di più palle inattive e doti nel gioco aereo. Solo 2 reti su 13 di testa, contro le 6 della Salernitana

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“Il Ciro Vigorito finora è stata l’arma in più del Benevento e dovrà continuare ad esserlo, anche se per la gestione delle gare esterne occorre trovare dei palliativi quando di fronte ci sono formazioni avversarie che pensano a distruggere il gioco dei giallorossi e non gli consentono di esprimersi a campo aperto, facendo densità e ostruendo le linee di passaggio”. Lo riferisce Il Mattino. 

“Una delle chiavi principali, sarebbe quella – osserva il giornale – di sfruttare meglio le palle inattive, che in C spesso fanno la differenza. Lo scorso anno l’Avellino, su 61 reti messe a segno complessivamente, ne realizzò 27 (quasi la metà) su calcio da fermo (punizioni, corner e anche fallo laterale in qualche occasione). Il Benevento finora non è mai riuscito a far gol su calcio d’angolo (anche se il gol vittoria di Pierozzi contro il Trapani è nato da una prolungata azione originata dalla bandierina) o su calcio di punizione.

Per farlo, bisogna soffermarsi di più in allenamento su talune, specifiche situazioni e soprattutto crescere nel gioco aereo. E’ paradossale infatti che il Benevento, nonostante abbia innestato parecchi colpitori di testa e giocatori di stazza (Saio, Borghini, Scognamillo, Romano, Mehic, Salvemini, Tumminello) su 13 reti totali ne abbia siglate solo 2 di testa, entrambe con Salvemini e di rapina, ovvero su corte respinte della difesa avversaria e non direttamente da cross o assist. La Salernitana ad esempio, in questo fondamentale eccelle, avendone messe a segno già 6 su 15 tramite deviazioni o colpi di testa derivanti da traversoni”.

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