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Calcio

La Turris sostiene di aver pagato e di essere salva, ma ai calciatori non risulta arrivato alcun bonifico sui conti correnti

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La Turris avrebbe scongiurato in extremis la radiazione dal campionato di Lega Pro. Lo ha fatto sapere tramite alcuni canali di informazione la Sport Leisure legata all’attuale proprietario Ettore Capriola. Tuttavia, i bonifici ai calciatori con il saldo di almeno gli stipendi di settembre e ottobre, attesi entro la mezzanotte, non sono arrivati. Qualcuno dice che arriveranno oggi con valuta al giorno precedente, ma sembra alquanto strano poiché questa eventualità non sarebbe prevista dalla normativa.

Il vero problema è che adesso bisogna attendere circa un paio di settimane per conoscere l’esito di entrambe le procedure di verifica da parte della Covisoc, anche quella legata al Taranto. Pure in quel caso infatti, la proprietà legata a Massimo Giove ha fatto sapere, rispetto alla Turris con qualche ora di anticipo, di aver provveduto a saldare due mensilità e i contributi relativi ad altre quattro.

Ricordiamo che i due club avrebbero dovuto ottemperare (come gli altri 58 di terza serie) al pagamento di tutti gli emolumenti, nonché delle ritenute Irpef (anche relative a incentivi all’esodo dei tesserati), dei contributi Enpals e del Fondo Fine Carriera dovuti, fino alla chiusura del trimestre 1 novembre – 31 gennaio 2025. Le dirigenze delle due squadre, per evitare la radiazione, avrebbero dovuto sistemare almeno la scadenza saltata il 16 dicembre, incappando in una nuova penalizzazione ma evitando così l’esclusione dal campionato (avevano tempo fino a mezzanotte per trasmettere via Pec la documentazione ed effettuare i bonifici di pagamento).

Rispetto alla scadenza del 16 dicembre, i deferimenti della FIGC scattarono il 31 dicembre, pertanto è logico pensare che entro i primi di marzo, sarà noto il verdetto su entrambe le compagini e la Figc procederà con eventuali provvedimenti di esclusione (il Benevento gioca contro la Turris in trasferta il 16 marzo).

Secondo quanto riferito, lo ripetiamo, da alcune fondi giornalistiche (Metropolis Web e TuttoC, ma pure Tutto Turris), sarebbe stata una corsa contro il tempo per la società corallina che avrebbe pagato, anche se in parte, gli emolumenti, inizialmente non riuscendoci per via del conto bloccato. E, se questo corrispondesse al vero (lo ripetiamo, ai calciatori non risultano arrivati i bonifici con gli stipendi) questo comporterà, inevitabilmente, un’ennesima penalizzazione in classifica.

L’obiettivo della Turris era provare scongiurare la radiazione per salvare il titolo sportivo e, soprattutto, non perdere la fideiussione da 350mila euro versata al momento dell’iscrizione al campionato. Perché in caso di esclusione, la norma dice che i proprietari dei club perderanno tutto, dovranno gestire la liquidazione/fallimento e non potranno più far parte dell’eventuale nuova società che dovrà ripartire dall’Eccellenza, con un nuovo nome e nuovi dirigenti.

I vesuviani nei giorni scorsi avevano perfezionato la domanda d’accesso alla Composizione Negoziata per la ristrutturazione del debito. Una mossa che consente alla società di proteggersi momentaneamente dai pignoramenti, potendo così sbloccare i conti e accedere sia ai contributi federali che alla liquidità residua.

E in ogni caso, quando sembrava ormai finita per la Turris, a poche ore dalla scadenza federale per il pagamento degli emolumenti e dei contributi – in particolare quelli relativi al bimestre settembre-ottobre, fondamentali per evitare la radiazione – e con la situazione irrimediabilmente compromessa (I conti societari erano ancora bloccati dai pignoramenti, impedendo l’accesso alla liquidità residua necessaria per saldare il dovuto), sarebbe arrivato il colpo di scena (lo ribadiamo, ancora tutto da verificare).

L’unica alternativa rimasta era effettuare il pagamento da un conto diverso da quello indicato. Una violazione che, in casi simili, viene generalmente sanzionata solo con un’ammenda. Tuttavia, il tempo stringeva e la possibilità che la società riuscisse a cavarsela sembrava remota.

E invece, nella tarda serata di ieri, ha iniziato a diffondersi la voce di un clamoroso coup de theatre: la Turris sarebbe riuscita, all’ultimo istante, a saldare quanto necessario per evitare l’esclusione dal campionato. Secondo indiscrezioni, il club avrebbe comunicato informalmente ad alcuni tesserati l’avvenuto pagamento di stipendi e contributi relativi a settembre e ottobre, anche se questi non avrebbero ricevuto nulla sui propri conti correnti.

Se la notizia fosse confermata, la Turris avrebbe dunque evitato la radiazione, ma non una nuova e pesante penalizzazione in classifica. Tuttavia, la vicenda resta avvolta nell’incertezza, perché l’effettiva validità e interezza del pagamento dovrà essere verificata dalla Covisoc. Tra l’altro, non sarebbe la prima volta che la società fornisce rassicurazioni poi smentite dai controlli federali, come già accaduto in passato. Del resto, come sottolineato dal Tribunale Federale nelle motivazioni dell’ultima penalizzazione, l’invio telematico del modello F24 non rappresenta una prova di pagamento senza la successiva contabilizzazione della somma.

Insomma, la suspense in casa biancorossa continua. La maggior parte dei tifosi, che nella giornata di ieri aveva quasi pregustato la fine di una gestione ritenuta fallimentare e umiliante, si ritrova ancora una volta appesa a un filo. L’ennesimo capitolo di una storia che sembra non voler mai finire, con una piazza intera che continua a sentirsi ostaggio di una situazione che da tempo non riesce più a tollerare.

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