Calcio
Svolta storica in Serie C: approvato il Salary Cap, in vigore dalla prossima stagione in via sperimentale

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Una svolta storica. Si è tenuta ieri a Firenze l’assemblea di Lega Pro, a cui hanno preso parte i club di Serie C. Sul piatto, l’introduzione del salary cap la cui adozione è stata poi approvata.
All’assemblea di Lega Pro, hanno preso parte le società di Serie C. Argomento centrale della riunione, aperta dall’intervento del Presidente della Lega Pro, Matteo Marani, il salary cap, che verrà adottato dalla prossima stagione sportiva in via sperimentale, mentre in via definitiva da quella 2026-27. Accolti, poi, gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione, mentre sono stati illustrati i criteri applicativi della Riforma Zola e le procedure di ammissione al campionato.
La riforma del tetto salariale, i cui parametri non sono stati ancora resi noti, entrerà in vigore in via sperimentale dalla prossima stagione e definitivamente dal 2026-27. Lo ha comunicato la stessa Lega Pro, sottolineando che dopo l’intervento del presidente, Matteo Marani, l’assemblea delle società di Serie C ha accolto gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione. Nel corso dei lavori sono stati inoltre illustrati i criteri applicativi della Riforma Zola e le procedure di ammissione al campionato.
“Il salary cap è una delle proposte che ho fatto per il nuovo mandato”, aveva dichiarato il presidente della Lega Pro, “dobbiamo modellarlo e capire anche in base a quali sono i modelli in giro per l’Europa, ce ne sono alcuni funzionanti e validi. In generale bisogna mettere il controllo ai costi, perché altrimenti il calcio implode. Con la finanza non a posto non si può fare calcio”, aveva spiegato Marani.
I parametri del salary cap – che entrerà in vigore in via sperimentale nella stagione 2025-26, per poi diventare definitivo dalla stagione 2026-27 – non sono però stati resi noti. Si tratta di una misura che risponde alla necessità di contenere i costi del calcio professionistico di terza serie, un obiettivo che Marani aveva già delineato nell’aprile dello scorso anno.
Il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha recentemente parlato della nuova norma: «Chi dovesse uscire fuori da questi parametri, non integrerà come accadeva in precedenza la fideiussione, ma verrebbe sanzionato in termini amministrativi e sportivi, ricevendo punti di penalizzazione in classifica. Se l’anno prossimo io chiamerò il signor Bianco Oreste per chiedergli di venire a giocare a Benevento e lui mi richiede una cifra di 100mila euro, io non posso prenderlo se vado fuori dai parametri del salary cap, che è complessivo. Questa è una riforma voluta e votata dalla maggioranza dei presidenti di Serie C di piccoli club che vogliono fare in modo che le realtà più grandi non possano andare a sviluppare un certo tipo di mercato».
L’assemblea ha anche discusso altri temi cruciali per il campionato. Sono stati accolti gli emendamenti al Codice di autoregolamentazione, mentre sono stati illustrati i criteri applicativi della Riforma Zola e le procedure di ammissione al campionato.
La Riforma Zola, presentata ufficialmente lo scorso novembre al Social Football Summit, punta a rafforzare il ruolo della Serie C come formatrice di giovani talenti. Questa riforma prevede un significativo aumento delle premialità per l’impiego di giovani provenienti dal settore giovanile, che arriveranno fino al 400% dalla stagione 2025-26, il doppio rispetto a quanto già previsto per la stagione in corso.
Durante l’assemblea sono state discusse anche le procedure di ammissione ai prossimi campionati, tema sempre delicato per molte società. Un altro tema affrontato è stato quello del VAR, tecnologia già presente nelle serie superiori e che potrebbe essere introdotta in Serie C, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.