Calcio
Come giocherà il Benevento di Pazienza? Il tecnico pronto a risollevare la Strega, ma ora i calciatori non hanno più alibi

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“Il Benevento che riparte da Michele Pazienza dovrà innanzitutto dimostrare che il periodo buio è alle spalle. La squadra è reduce da 3 punti conquistati nelle ultime 4 partite e non riesce più a vincere. Ora i calciatori non avranno più alibi: se il problema era Auteri, la società ha provveduto a rimuoverlo. La dirigenza ha preso il coraggio a due mani e ha scelto di agire, sollevando dall’incarico un allenatore che in città era radicato e rappresenta una vera e propria istituzione, ben sapendo di andare incontro a critiche e contestazioni”. Lo scrive Il Mattino.
“Basti pensare – aggiunge il giornale – che nell’anno solare 2024 il Benevento è stata la quinta squadra d’Italia per punti fatti nei campionati professionistici (76) dietro Inter (89), Padova (88), Vicenza (86) e Atalanta (81). Il club ha fatto ciò che doveva ritenendo di essere nel giusto, nell’intento di dare una sterzata ad un campionato che, dopo i fasti delle prime 21 partite, sta prendendo una piega diversa”.
“La squadra finora – spiega Il Mattino – è stata quasi del tutto preservata dal disappunto dell’opinione pubblica, o quantomeno è stata toccata solo in maniera marginale. Ma è facile intuire chi potranno diventare prossimi bersagli, nel caso le cose non dovessero andare come ci sia augura. Michele Pazienza ha raccolto una bella patata bollente scegliendo di approdare (ha rifiutato Arezzo per vestire il giallorosso) in una piazza che in B è salita un volta sola nella sua storia e in primis per merito di colui di cui ha appena preso il posto. Di certo non si può dire che non gli manchi il fegato. Nella consapevolezza che nessuno gli farà sconti, lo aspetta una gran bella sfida”.
“Partire prevenuti nei suoi riguardi, ragionando solo per sentito dire – precisa il quotidiano – o per aver udito il passaparola che arriva dalla vicina Avellino, sarebbe comunque un errore. Pazienza è l’allenatore del Benevento e pertanto, almeno per le prime 5 partite (tutte ampiamente alla portata contro Juve, Messina, Latina, Sorrento e Casertana), gli va data fiducia, nella speranza che riesca a rilanciare al più presto le ambizioni di un gruppo che sembra aver perso fame, sicurezze e spinta motivazionale. Gli toccherà farlo con ciò che passa il convento e con un organico del quale non ha selezionato e (neppure mai allenato) una sola pedina”.
“C’è grande curiosità – conclude I’articolo – riguardo a come si presenterà alla prima apparizione il Benevento targato Pazienza. In questi primi due giorni si è soffermato molto di più sui principi di gioco che su moduli, assetti e disposizioni tattiche. Ha lavorato quasi esclusivamente sulle esercitazioni, evitando partitelle o altro. Alla sfida di domenica con la Juventus Next Gen manca pochissimo, per cui sarà complicato imprimere il suo marchio sulla squadra. Ma, almeno nell’atteggiamento, l’auspicio è quello di vedere un Benevento diverso, propositivo come lo era fino a qualche settimana fa, consapevole della propria forza e del suo potenziale. Magari che si specchi di meno e sia più pragmatico, meno lezioso e più risoluto. Come già detto, onde evitare di stravolgere l’equilibrio sistemico, è possibile che decida di partire da un 4-3-3 che poi era il canovaccio per il quale questa rosa è stata costruita la scorsa estate da Carli e Auteri. I calciatori che utilizzerà saranno più o meno quelli, ma è possibile che con Pazienza, che è ancora totalmente vergine dal punto di vista della conoscenza del singolo, trovi spazio anche chi finora ha giocato meno: da Agazzi a Lanini, da Borello a Starita. In porta non ci sono dubbi sull’impiego di Nunziante. Oukhadda, Berra e Capellini sono dei pilastri da cui non si può prescindere. A sinistra uno tra Viscardi e Ferrara. Con la mediana a tre, il tecnico può divertirsi, anche se difficilmente ritroverà Talia (che anche ieri si è allenato a parte) e sarà costretto ancora ad aspettare prima di avere Nardi. Ci sono però Prisco, Agazzi, Pinato, Simonetti e Acampora, una folta pattuglia da cui attingere a piene mani (Viviani è squalificato). Stesso discorso per il reparto avanzato: Lamesta, Perlingieri, Manconi, Lanini, Borello, Starita e Carfora si giocano tre posti”