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Calcio

Strega, terzo posto ancora possibile ma prima la squadra deve resuscitare: col Sorrento ultima chiamata

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“Il Benevento suo malgrado è stato costretto a cambiare obiettivo in corsa. Il sogno della promozione diretta, ancora vivo fino all’esonero di Auteri, è andato definitivamente in frantumi nello spazio di tre partite, quello che hanno fatto seguito all’avvento in panchina di Pazienza. Non che sia colpa del nuovo allenatore, sia chiaro: poteva ben poco a mercato chiuso e con una squadra che è seppellita dalle incertezze e dalle sue stesse paure. Ma finora non è stato in grado di dare alcuna scossa, e neppure di agire in maniera incisiva sulla testa dei calciatori, vittime di un blocco mentale dal quale pare non riescano più a riprendersi”. Lo scrive Il Mattino. 

“Il malessere del Benevento – si legge – si è manifestato per la prima volta a metà gennaio, e più esattamente sin dalla sfida con il Team Altamura. Da allora 7 partite per i giallorossi e appena 5 punti, frutto di altrettanti, scialbi pareggi e 2 sconfitte. Un disastro in progressione: la squadra non segna su azione da 642 minuti (quasi 700 se includiamo i recuperi) e non è riuscita a battere neppure le peggiori del girone (Messina e Latina), incontrate in successione. Pazienza ha avuto a disposizione tutte gare abbordabili, ma non è stato in grado di cavare un ragno dal buco”. 

“Per questo – analizza il giornale – la sfida odierna col Sorrento assume una rilevanza a dir poco capitale. Un altro passo falso porterebbe i giallorossi sul bordo di un nuovo precipizio, col rischio di farsi sorpassare anche da Potenza e Crotone e sprofondare ancora più giù rispetto a quel quarto posto occupato adesso, che è già al di sotto del traguardo minimo fissato dalla società ad inizio stagione (migliorare la posizione dell’anno scorso: il Benevento arrivò terzo in campionato, ma quarto sul campo per via del Taranto che fu penalizzato, e fu poi eliminato in semifinale playoff dalla Carrarese poi salta in B). La promozione diretta è andata a farsi benedire mentre Pazienza cercava invano la cura, e con essa è svanita anche la speranza di agguantare il secondo posto”. 

“L’Avellino infatti, beneficiando dell’oramai scontata esclusione del Taranto (gli irpini ci avevano perso in casa, mentre il Cerignola era stato sconfitto dai rossoblù allo “Iacovone”), recupererà 3 punti sui giallorossi (quelli che in pratica verranno sottratti a Berra e compagni) e si porterà a +7 (il Cerignola addirittura a +12), e se la radiazione, come pare probabile, dovesse riguardare anche la Turris, i lupi, che all’andata hanno pareggiato in trasferta con i corallini, avranno altri due punti potenziali da rosicchiare al Benevento, che dovrà riposare per ben due volte in questa seconda parte del girone di ritorno. Ragion per cui, l’unico obiettivo realisticamente alla portata della strega – sottolinea il quotidiano – resta il terzo posto, se non altro per eguagliare il risultato conseguito lo scorso anno (ed avere in tal modo l’opportunità di accedere direttamente alla fase nazionale degli spareggi, senza passare per quella intergirone)”. 

“Ma per inquadrarlo – incalza l’articolo – occorre prima tornare competitivi (il Benevento di queste ultime settimane, ed accezione di Taranto e Turris, è la peggiore squadra del girone per rendimento e sarebbe capace di perdere contro chiunque) e arrestare la caduta verticale. Come? Semplice, riprendendo a vincere (il successo manca da quasi due mesi), a segnare con regolarità (la miseria di 4 reti realizzate in 7 gare) e soprattutto a giocare in maniera corale (cosa che non accade da tempo immemore). Magari basterebbero anche 3 punti di fortuna ottenuti al termine di una gara sporca per ritrovare fiducia e liberarsi dai fantasmi”. 

“Il problema – conclude Il Mattino – è che il ciclo di gare sulla carta più semplici sta per esaurirsi. Già il Sorrento è avversario ostico, poi sarà la volta della trasferta a Caserta. Inutile girarci intorno: bisogna fare bottino pieno in entrambe le gare, perché a seguire c’è lo scontro diretto con il Crotone che vale il gradino più basso del podio e il Benevento non può permettersi di arrivarci senza un adeguato margine di sicurezza. In successione, le sfide con Picerno, Avellino, Cerignola, Trapani e Giugliano (nell’ordine quinta, nona, seconda, prima, settima e ottava della classifica) per un finale di regular-season a dir poco complicato. Se non addirittura proibitivo, per un Benevento che dapprima si è schiantato contro la sua presunzione e poi si è liquefatto davanti al primo momento difficile, dopo aver a lungo sciorinato il calcio più bello della Serie C e maciullato una dopo l’altra le avversarie che gli si frapponevano. Di quella portentosa squadra di giovani talenti mescolati ad abili uomini di esperienza, oramai è rimasto solo uno sbiadito ricordo”.

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