Calcio
Strega, Caserta snodo cruciale per Pazienza: capolinea o resurrezione?

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“Dalla rianimazione al coma profondo. Il Benevento non risponde più agli stimoli: tre settimane consecutive di ritiro non hanno prodotto alcun effetto, stesso discorso per l’avvicendamento in panchina. I numeri continuano ad essere impietosi e certificano un malessere che nell’arco di un mese e mezzo si è trasformato in una grave patologia. Pazienza si sta dando da fare ma la squadra non reagisce alle cure. Otto gare senza vittorie, una difesa che continua a prendere gol nonostante il passaggio alla marcatura a uomo sulle palle laterali, pochissime occasioni create, errori madornali sotto porta e una fatica abnorme nell’applicare un calcio pragmatico”. Lo scrive Il Mattino.
“Il tecnico ex Avellino e Cerignola – spiega il quotidiano – ha lo stesso ruolino di marcia di Auteri nelle ultime quattro sfide: 3 pareggi e una sconfitta. Un percorso da retrocessione diretta, nessuno ha fatto peggio ad eccezione di Taranto e Turris che stanno per scomparire. Per Pazienza il calvario si allunga se si considerano anche le cinque sfide disputate con gli irpini ad inizio stagione. In 9 partite totali, tra biancoverdi e giallorossi, non ha mai vinto (3 sconfitte e 6 pareggi). Il suo ultimo successo in panchina risale a 9 mesi fa, e più esattamente al 25 maggio 2025, giorno di Avellino-Catania 2-1, match di andata dei quarti di finale dei playoff dello scorso anno. Ha una media punti di 0,75 per singola gara contro 1,83 di Auteri. Si può dire che i portieri che hanno affrontato il Benevento in queste ultime quattro sfide, non siano mai stati impegnati seriamente. Se si eccettua la parata di Daffara sul colpo di testa ravvicinato di Simonetti contro la Juve Next Gen, risulta difficile ritrovare un intervento degno di nota. Contro il Messina zero tiri nello specchio. E quelle rare volte in cui i sanniti hanno inquadrato la porta, o hanno effettuato passaggi al portiere o, nella migliore delle circostanze, tiri non irresistibili o telefonati, come i due di Talia contro il Sorrento o quelli di Perlingieri a Latina”.
“Parliamo di professionisti superpagati per gli standard della C, sull’orlo di una crisi di nervi – rileva il giornale – e in preda a chissà quali demoni, che non si stanno più rivelando in grado di calciare verso la porta. Qui non c’è distinzione da fare tra giovani e più esperti: sono tutti in balìa delle onde, in totale involuzione tecnica e fisica nonché in confusione tattica. Alcuni sono l’ombra di se stessi, altri lontani parenti degli atleti ammirati nella prima fase del campionato. Qualcosa deve essere scattato nelle loro teste. Di certo l’organico del Benevento non era all’altezza di poter tagliare per primo il traguardo: servivano rinforzi ma non c’è stata volontà di prenderli. I risultati dell’ultimo bimestre attestano che Auteri aveva compiuto un mezzo miracolo, portando la squadra a rendere ben oltre il suo reale potenziale. E nonostante questo è stato mandato via. Ma il valore del Benevento non è neppure quello emerso in queste ultime partite. Impossibile. Una squadra troppo brutta per essere vera”.
“Da quel che si è potuto vedere, il terzo posto – osserva l’articolo – può essere la massima aspirazione, ma serve un finale di stagione di grande spessore e i presupposti al momento non ci sono. La situazione clinica sta precipitando rapidamente. L’emorragia non si arresta e di questo passo, il collasso sarà inevitabile. Si stanno esaurendo anche i rimedi. Come uscirne è difficile dirlo, se prima non scatta qualcosa nella psiche dei calciatori. Anche i rimedi si stanno esaurendo. Il pubblico è incredulo, arrabbiato e quasi rassegnato. Il quarto posto è stato mantenuto solo perché il Crotone ha una partita in meno. Il Monopoli si è allontanato, le prime due sono a distanza siderale. A Caserta un derby infuocato attende la squadra. Per Pazienza può essere il capolinea o la resurrezione. Poi lo scontro diretto con i pitagorici. Il Benevento si gioca tutto nelle prossime due. La società ha cambiato registro e prova a invertire la tendenza: niente più ritiro, oggi allenamento a porte aperte, a contatto con la gente. Stop a clausura e ovattamento. Lunedì seduta di scarico, ieri riposo. Acampora salta la prossima per squalifica. Da verificare le condizioni dei vari Meccariello, Ferrara, Agazzi e Pinato”.