Calcio
Strega, ecco perchè i dissidenti hanno scelto di andare allo scontro con la società: i retroscena della loro strategia difensiva

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All’appello, si sono presentati solo in 3 (Tosca, Ferrara e Borello). Sarebbero stati 4 se Veltri non avesse chiesto un permesso per un problema di famiglia. Gli altri undici, come ampiamente previsto, hanno deciso di comune accordo di andarsene in vacanza opponendosi a quando stabilito dalla società. Ma come mai hanno scelto di andare allo scontro? Su quali argomenti e motivazioni poggiano questa strategia, chiaramente concordata con i rispettivi legali? Lo spiega Il Mattino nell’edizione di ieri.
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Tosca, Ferrara, Veltri e Borello avevano accettato il periodo di ferie stabilito dalla società con tanto di pec inviata al club: . Gli altri, ovvero coloro che per circa due settimane avevano inscenato, con la propria presenza dinanzi ai cancelli, una specie di “protesta”, in accordo con i rispettivi avvocati, hanno optato per non rientrare in città – precisa il quotidiano – dopo i due giorni di riposo concessi da Gaetano Auteri. Sarebbero dirimenti in tal senso, per la strategia difensiva, proprio quei video girati e quelle foto che gli 11 si erano scattati nel corso di quei blitz mattutini, come prova documentale della loro volontà di allenarsi insieme agli altri compagni del secondo gruppo (evidenziando, dal loro punto di vista, l’atteggiamento potenzialmente discriminatorio) e del conseguente rifiuto della dirigenza”.
“L’altro pilastro – aggiunge il giornale – su cui reggerebbe la strategia legale, è il comma 1 dell’articolo 10 dell’accordo collettivo Figc-Lega-Aic, che recita testualmente: “Il calciatore deve adempiere la propria prestazione sportiva nell’ambito dell’organizzazione predisposta dalla società e con l’osservanza delle istruzioni tecniche e delle altre prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici”. L’aspetto contestato sarebbe la mancata configurazione degli scopi agonistici: secondo gli avvocati dei “dissidenti” il 17 maggio (giorno in cui ha avuto origine la separazione dei due gruppi), a campionato finito e con la nuova stagione in partenza solo a metà agosto, non ci sarebbe alcuna finalità sportiva a giustificare la scelta tecnica effettuata dalla società. Se davvero, come oramai pare più che ipotizzabile, oggi al campo si materializzeranno solo alcuni calciatori e non tutti, allora si prevede un’estate bollente, in linea con le temperature di questi giorni. Perché il Benevento, che dal canto suo ritiene di aver assunto decisioni nella piena legittimità e in linea con ciò che prevedono i regolamenti, non ha la minima intenzione di mollare la presa ed è pronto a tutelarsi emettendo provvedimenti (sotto forma di richiami e ammonizioni scritte) e multe, e se necessario, a spingersi anche oltre con decurtazione stipendi e risoluzione unilaterale di contratto per giusta causa”.
“Una controversia – conclude Il Mattino – che rischia di arrivare fino al Collegio Arbitrale e che può anche rallentare, sensibilmente, le operazioni di sfoltimento dell’organico”.