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Calcio

Acque sempre più agitate in casa Turris, la nuova direzione tecnica abbandona la nave: ‘Non ci sono le condizioni per terminare la stagione’

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In casa Turris piove sul bagnato. La situazione del club corallino è sempre più drammatica. “Quando l’attuale proprietà mi ha chiesto un supporto sul piano tecnico, nel tentativo di osare un’impresa disperata sul campo, ho risposto “presente” perché tifo Turris. Perché questa Turris è anche un po’ una mia creatura e non volevo rassegnarmi all’idea che tutto quanto costruito negli ultimi anni andasse in fumo. A distanza di una ventina di giorni, però, devo purtroppo fermarmi e farmi da parte”. A parlare è Rosario Primicile, il direttore sportivo in pectore ma mai nominato ufficialmente che interrompe in questo modo il percorso cominciato ufficiosamente tre settimane fa su richiesta della dirigenza.

“Non ho nessun ruolo ufficiale ma è doveroso chiarire la mia posizione ed i motivi che mi hanno portato a determinate scelte, anche perché ne sono state dette tante di cose. Il mio coinvolgimento è stato voluto dalla dirigenza in chiave mercato e sarebbe potuto tornare utile anche in prospettiva futura, dal momento che ero stato avvicinato da alcuni imprenditori intenzionati a far calcio a Torre e che per questo volevano vederci più chiaro rispetto allo stato di salute della società. Ma questo avvicendamento presupponeva una regolare gestione ordinaria del club fino al termine della stagione, cosa che si sarebbe realizzata attraverso il coinvolgimento di più risorse. Questa è la garanzia che mi era stata data. Attendevo perciò lo sblocco del mercato per intervenire sull’organico, per liberare i calciatori che (anche per comprensibili ragioni) non se la sentivano più di proseguire, in modo da portare a Torre del Greco elementi (tutte trattative concrete e avanzate) che potessero quanto meno consentirci di proseguire dignitosamente la stagione. E se devo dirla tutta, io inizialmente, prima di scoprire e mettere a fuoco tante cose, credevo anche nella folle impresa di agganciare i playout. Ma ho dovuto ricredermi. Il mercato è e resta bloccato, e la situazione in generale è disperata. A meno di clamorosi ribaltoni arriverà un’altra pesante penalizzazione che renderà ancora più drammatica la classifica ma, per quanto possa sembrare paradossale, l’aspetto sportivo non è quello messo peggio. Le criticità gestionali sono spaventose e l’inerzia della dirigenza complica tutto. Onestamente non immaginavo di trovare una situazione del genere. A dirla tutta, non credo neanche ci siano le condizioni per terminare la stagione, tenuto conto della prossima scadenza del 16 febbraio. Per questo la cosa più giusta è fermarmi. Andare avanti non porterebbe da nessuna parte. Ho voluto attendere il derby con la Casertana ma la decisione era inevitabile. Torre e la Turris non meritano tutto questo”.

Prosegue intanto la fuga dei calciatori in questa sessione invernale di mercato. La Casertana ha messo gli occhi sul terzino Stefano Esempio e sul capitano Luca Giannone, per rinforzare la rosa e tentare di conquistare la salvezza. Nel frattempo il giovane portiere Simone Iuliano, classe 2007, è sotto osservazione da parte del Napoli: lunedì sera gli emissari del club partenopeo hanno assistito alla sua prestazione proprio contro la Casertana. Sirene di mercato anche per Samuel Pugliese, centrocampista classe 2004 dal luglio 2003 nelle fila della Turris. Il giocatore, che nella prima parte della stagione ha messo in archivio 19 presenze fra campionato e Coppa Italia di Serie C, con anche due gol, avrebbe raccolto le attenzioni di ben quattro club di terza serie. Si tratta di Avellino, Crotone, Giugliano e Trapani.

Infine, come da previsioni, anche Nicolao quest’oggi ha salutato ufficialmente la Turris, firmando per il Cerignola. L’ex terzino biancorosso ha affidato ai social un messaggio per congedarsi dalla tifoseria biancorossa: “Chi si sarebbe mai aspettato questi mesi così difficili, una situazione così surreale, eppure a questa situazione, a questi mesi io sono grato, grato perché mi ha permesso di crescere come uomo. Ho dato tutto me stesso fino all’ultima partita per onorare la maglia e per essere con i miei compagni, grandi uomini che meritano solo stima e supporto. Grazie a tutte le persone che hanno lavorato per noi calciatori dando il massimo. Grazie a tutti per l’affetto che mi avete dato. Ps: la salvezza dell’anno scorso resterà per sempre per me un momento indimenticabile. Un grande abbraccio, Nico”.

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