Calcio
Strega, è il giorno di Agostinelli il ‘traghettatore’. I possibili motivi del ‘dietrofront’ di Vigorito su Caserta
Ascolta la lettura dell'articolo
Il Benevento in questo momento è impegnato in una seduta di scarico mattutina agli ordini dell’allenatore in seconda Dagoberto Carbone e del preparatore atletico Aldo Reale, i due superstiti dello staff di Stellone che sono diretta espressione della società e non erano arrivati con il tecnico dimissionario.
Lavoro defaticante per i reduci dalla sfida con la Spal, mentre chi non ha giocato ha svolto una seduta ordinaria evitando la tattica in attesa di Andrea Agostinelli, che a momenti dovrebbe arrivare in sede per la firma sul contratto che lo legherà al club giallorosso fino al 30 giugno, con opzione automatica di rinnovo per un anno in caso di salvezza.
All’Imbriani è arrivata anche la Digos: quattro/cinque tifosi isolati hanno urlato qualche insulto all’indirizzo dei calciatori. A questo punto, il primo vero allenamento agli ordini del nuovo tecnico potrebbe slittare a domani mattina, mentre nel pomeriggio ci potrebbe essere la presentazione alla squadra.
Agostinelli sarà una sorta di traghettatore: la società ha preferito evitare di ricorrere all’opzione Scarlato per evitare un Cinelli bis, mentre su Caserta c’è stato un passo indietro. Il tecnico in un primo momento non ha risposto alla chiamata del club manager Cilento, e a quel punto si è pensato di convocarlo per questa mattina via Pec in quanto ancora dipendente della società. Caserta in serata ha richiamato spiegando di non essersi accorto delle telefonate perché “in montagna con la famiglia”, ma a quel punto il ripensamento era già avvenuto.
Alla fine è possibile che il timore di un suo no, alquanto plausibile, abbia preso il sopravvento e indotto il presidente alla virata su Agostinelli. Anche perché Caserta, per intascare gli ultimi due stipendi e mezzo avrebbe dovuto intestarsi una retrocessione ormai inevitabile (l’alternativa era non accettare l’incarico e dimettersi rinunciando ai soldi) e che gli si può attribuire solo in una ridottissima parte, visto che Cannavaro e Stellone hanno fatto molto peggio di lui.
Non c’è stato bisogno di nulla di tutto questo, perché la convocazione non è più avvenuta e ora Caserta può godersi in tutta tranquillità il suo contratto in scadenza al 30 giugno.