Calcio
Le chat sulla Playstation, i 30mila euro in contanti e i 900mila sui conti dei prestanome: nuovi dettagli sull’inchiesta calcioscommesse
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Le chat sulla Playstation 5, i soldi rinvenuti nelle perquisizioni a casa dei prestanome, quelli transitati sui conti correnti. All’indomani della chiusura indagini da parte della Procura federale della Figc, emergono nuovi particolari nell’ambito dell’inchiesta penale sul calcioscommesse. Lo riporta Il Mattino sulle pagine nazionali spiegando che “la giustizia sportiva ha terminato le sue indagini (notificando i relativi avvisi a Gaetano Letizia, Christian Pastina, Francesco Forte ed Enrico Brignola, il cui nome non era emerso in una prima fase), muovendosi in stretta collaborazione con la magistratura ordinaria sannita, la Procura di Benevento, considerando la complessità dell’operazione, è ancora al lavoro: la Guardia di Finanza sta ultimando le copie forensi sulle apparecchiature digitali sequestrate e ci sarebbero altre posizioni al vaglio degli organi inquirenti. Il nome di Enrico Brignola, per esempio, non era contenuto nell’ordinanza di fine novembre: il calciatore originario di Telese Terme è stato aggiunto al fascicolo in un secondo momento”.
“Alla base dell’inchiesta – rivela il quotidiano – c’erano segnalazioni bancarie in merito a movimenti sospetti su conti correnti. Da lì è nata l’indagine, che poi si è articolata con il coinvolgimento dei giocatori che all’epoca dei fatti contestati militavano nel Benevento, ad eccezione dello stesso Brignola, che il 5 luglio del 2022 era passato al Cosenza in prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Lui, cresciuto come Pastina nel settore giovanile giallorosso, nella stagione maledetta segnata dalla retrocessione in C, non era tesserato con il Benevento, bensì con la compagine calabrese, che, a differenza della strega, riuscì a mantenere il posto in cadetteria”.
“L’avviso di chiusura indagini sul versante sportivo non è stato emesso per Massimo Coda, sulla posizione del quale – precisa l’articolo – sono stati disposti ulteriori approfondimenti. Gli altri quattro, in caso di accertamento delle responsabilità, rischiano tre anni di squalifica, a meno che non decidano di collaborare fornendo ulteriori elementi e nomi alla Procura federale o di patteggiare (in tal caso ammettendo il proprio coinvolgimento)”.
“Nelle indagini della Procura di Benevento – conclude Il Mattino – sarebbe venuto fuori che i protagonisti della vicenda utilizzavano spesso le chat della Playstation 5 per concordare le puntate. A casa di uno dei prestanome indagati, nel corso della perquisizione, sarebbero stati rinvenuti 30 mila euro in contanti. Su un conto corrente riconducibili allo stesso, sarebbero transitati all’incirca 900 mila euro. Le giocate erano effettuate materialmente dai due soggetti estranei all’inchiesta sportiva. Forte è già stato ascoltato dal magistrato (era andato per rendere dichiarazioni spontanee, alla fine il suo si è tramutato in un vero e proprio interrogatorio), a breve dovrebbe toccare a Pastina, che professa la sua innocenza rispetto alle scommesse sul calcio (sostiene di aver puntato solo alle slot), parlare in Procura”.