Calcio
Plizzari eroe para 3 rigori, Pescara promosso. Baldini l’aveva promesso: “Vado in B anche da decimo”. Festeggiano il ds Foggi e Letizia

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Il Pescara, costruito dal diesse Pasquale Foggia, batte ai rigori (3-2, 0-1 al 120′) la Ternana e raggiunge Padova, V.Entella e Avellino in serie B. Lo fa al termine di una finale intensa, sofferta, contro una Ternana mai doma che ha reso la vita difficile agli abruzzesi.
Decisione ai rigori visto che le Fere hanno rimontato lo 0-1 casalingo e trascinato i biancoazzurri, in dieci da inizio ripresa, fino ai tiri dagli undici metri. Davanti a 19.414 tifosi (con Marco Verratti in tribuna e 505 sostenitori ospiti), nel primo tempo la Ternana crea tanto. Plizzari mette i pugni su un tiro di Aloi (13′), blocca un colpo di testa di Donati (21′) poi tiene a galla il Pescara parando prima su Curcio e Martella (30′) e poi sui colpi di testa di Capuano (31′) e Casasola (32′).
Gli adriatici soffrono ma chiudono la frazione sullo 0-0. Nella ripresa l’espulsione di Dagasso incoraggia gli umbri che trovano il gol al 31′ con De Boer, bravo a stilettare dal limite nell’angolino laddove Plizzari non può arrivare. Le squadre vanno ai supplementari, Plizzari dice no a Damiani (2′ sts) con l’ennesimo volo capolavoro. La Ternana continua ad avere le redini del match ma il Pescara, in dieci, si difende con ordine e mestiere fino ai rigori. Segnano Tonin, Moruzzi e De Marco per gli adriatici, Millico per gli umbri. Sbagliano Ferrante, Kraja, Casasola, Donnarumma (parati). Adriatico in festa ed Alessandro Plizzari in trionfo con Silvio Baldini.
Caroselli e fuochi d’artificio per le strade intorno allo stadio Adriatico come pure in centro città già pochi istanti dopo la fine della partita. Dalla centrale piazza della Rinascita e dal lungomare gruppi festanti si dirigono verso la Nave di Cascella, la fontana di piazza Primo Maggio che introduce alla spiaggia. Fumogeni, bandiere e cori per le strade e le campane della chiesa del Sacro Cuore che suonano a festa.
Il Pescara aveva chiuso la stagione regolare al quarto posto in un girone B in cui a trionfare era stato l’Entella. La cavalcata degli uomini di Silvio Baldini fino alla finale playoff è iniziata con la vittoria contro Pianese poi successivamente il successo nel doppio confronto in casa e in trasferta contro il Catania. Gli abruzzessi hanno poi battuto Vis Pesaro e Cerignola fino alla Ternana. Per gli umbri invece che hanno chiuso la stagione regolare secondi sempre nel girone B, la finale playoff era invece arrivata dopo aver battuto Giana Erminio e Vicenza fino al Pescara.
Personaggio unico e senza peli sulla lingua, Silvio Baldini esonda nel dopo gara ai microfoni della Rai, abbracciando l’intervistatore come se fosse un amico fraterno: “La Ternana si è dimostrata più forte di noi, siamo rimasti in dieci e la partita si è complicata. Abbiamo sperato di andare ai rigori, poi la monetina ha voluto che noi andassimo in B. Sono felice per la squadra, per la città”.
Accanto a lui c’è Alessandro Plizzari, eroe di serata avendo parato tre rigori malgrado un infortunio alla caviglia. “Prima del rigore gli ho detto che il destino era dalla sua parte e di fare finta di stare male per condizionare gli avversari – racconta ridendo Baldini -. E’ un ragazzo straordinario, veramente un grande eroe. La Ternana è una squadra forte, il migliore in campo è stato il nostro portiere. In campo c’è stata solo la Ternana. Avevo un po’ di pressione, ma mi piaceva scherzare con il destino, parlavo dentro me stesso per vedere se il destino ci avrebbe tradito. Ma so cosa hanno fatto i ragazzi che facevano tre doppie sedute a settimana, ci deridevano, anche i procuratori, c’è troppa ipocrisia. Questi ragazzi possono fare una cosa del genere solo se alla base ci sono persone che insegnano. Il presidente lo hanno contestato tutto l’anno ma è un grande dirigente, anche nel periodo di flessione, quando molti suoi suggeritori gli dicevano di cambiare allenatore, lui diceva di andare avanti che avremmo vinto i playoff. Va ringraziato anche Foggia, un ragazzo cresciuto senza il papà. Stasera ci siamo giocati la promozione anche grazie a lui”. Chiusura col pepe: “Un grazie ai sapientoni che invitavano il presidente a disfarsi di me perché sono una testa di c…o e non so gestire un gruppo…”.
L’aveva promesso e l’ha rifatto: il Pescara di Baldini torna nella seconda serie italiana quattro anni dopo l’ultima volta. Un inizio di stagione balbettante, con un rapporto di fiducia con la piazza tutto ancora da costruire. Un campionato da outsider, concluso al quarto posto in classifica nel Girone B. Poi i playoff, i successi contro Pianese, Catania, Vis Pesaro e Cerignola. La consapevolezza di essere grandi, la certezza di non aver ancora realizzato nulla.
Una finale conquistata, al culmine di una grande cavalcata, con coraggio, identità e con la forza delle idee. Il gol-vittoria di Letizia, protagonista assoluto di questa cavalcata, ed il successo al “Liberati” nella gara d’andata. Nel mezzo anche un po’ di fortuna, con l’espulsione di Vallocchia dopo 12 minuti ad indirizzare la gara sui binari favorevoli.
Un viaggio iniziato in una sera di agosto, proprio contro i rossoverdi. Tutto è iniziato contro la Ternana, e tutto si è concluso contro la Ternana. Come un cerchio che si chiude. Il viaggio del Pescara di Silvio Baldini si è concluso nel migliore dei modi: il Delfino è tornato in Serie B. I biancazzurri si aggiudicano la finale playoff e tornano nel campionato cadetto, 4 anni dopo l’ultima partecipazione.
Come in ogni narrazione, la storia del ritorno del Pescara in Serie B ha un protagonista indiscusso. Silvio Baldini. Nato nel 1958, Baldini ha cominciato la sua carriera da allenatore in Serie C, guidando squadre come Carrarese e Lucchese, con le quali ha ottenuto la promozione in Serie B. Il suo nome è anche legato al Palermo, grazie a una storica promozione in Serie A nel 2004. Negli ultimi anni, però, è rimasto lontano dai riflettori, allenando gratuitamente per quattro anni per amore del calcio e del suo lavoro. Il suo ritorno sulla scena è avvenuto nel 2024, quando il Pescara lo ha scelto per condurre la squadra in Serie C.
Appena arrivato al Pescara, Baldini si è trovato di fronte a una squadra reduce da una stagione deludente e a un ambiente demoralizzato. Nonostante un inizio difficile in Coppa Italia contro il Pineto, ha modificato il modulo, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3, e i risultati non si sono fatti attendere: 9 vittorie e 3 pareggi nelle prime 12 partite di campionato, con un impressionante record di sei successi consecutivi in trasferta. La squadra ha concluso il girone d’andata in testa, ma un calo di rendimento tra dicembre 2024 e marzo 2025 ha fatto scivolare il Pescara al quarto posto, consentendogli comunque di accedere ai playoff.
Baldini ha sempre mantenuto viva la fiducia, affermando: “Il sogno a lungo termine è la A. Intanto, in B vado anche se arrivo decimo”. La sua leadership, il suo spirito di sacrificio e la sua determinazione sono stati il motore della stagione del Delfino. Baldini ha contagiato sia la squadra che i tifosi, riportando entusiasmo in una piazza che attendeva da troppo tempo la promozione.