Calcio
Strega, il ritorno di Auteri: ‘L’obiettivo è la sfida del 6 gennaio. Mio dovere è dare una identità a questa squadra’
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Senso di appartenenza, lavoro all’unisono, identità di squadra, rispetto per la maglia, per i compagni, per i tifosi e per la società. Sono le parole chiave che riecheggiano nel corso della conferenza di presentazione di mister Gaetano Auteri, ritornato alla guida del Benevento a distanza di sette anni dalla storica e indimenticata promozione in Serie B. Ma sul passato il tecnico di Floridia vuole ritornarci poco, se non in qualche passaggio. La testa è già al presente e soprattutto al prossimo futuro: il 6 gennaio ci sarà il debutto casalingo contro la Turris, dove Auteri avrà gli uomini contati – viste anche le squalifiche di Karic e Talia – e dovrà fare il primo miracolo con una rosa di giocatori che definisce forti ma che ad oggi hanno avuto problemi ad esprimere le qualità.
“Qualche problema c’è, il gruppo ha qualità perché è forte per i parametri della categoria. Se questo si è visto poco, allora dobbiamo ricercare i motivi. Serve a poco parlare del passato, adesso bisogna fare un percorso nuovo. Cercheremo di valorizzare le risorse di questo gruppo che sono importanti. Dobbiamo cominciare a giocare da squadra, alzare i ritmi ed essere un blocco unico, oltre ad avere grande senso di appartenenza. Bisogna avere la coscienza pulita. Il nostro primo obiettivo è quello del 6 gennaio, avendo un impatto diverso. Di volta in volta ci porremo altri obiettivi, ma quelli quotidiani sono quelli di avere una identità di squadra”.
Nelle sue parole anche l’emozione per il ritorno in un posto che considera del ‘cuore’ e nessun timore per un eventuale fallimento in una città che nel 2016 ha lasciato da trionfatore.
“Speravo in una chiamata di Vigorito. Questo è un posto a cui sono affettivamente legato. Dopo quella stagione mi era rimasto un piccolo nodo in gola. Di Vigorito ho grande rispetto. Il fatto di potergli essere utile mi ha fatto emozionare. Mi sono catapultato, la porta era già aperta: non avevo bisogno di riflettere. Non ho paura, ciò che appartiene al passato resta ed è finito. Si resetta tutto, amo pensare all’immediato presente e al futuro. Mi concentro sul lavoro”.
Auteri dice la sua anche sul campionato, glissa sul mercato e detta la linea per i giocatori che fino ad oggi hanno manifestato qualche ‘mal di pancia’.
“Questo campionato è il solito, con squadre forti e organizzate. L’aspetto agonistico e la capacità di sapersi difendere e proporre è determinante. A me non piace parlare di mercato. C’è la società per questo. A me tocca stabilire dei criteri. Le cose bisogna viverle, questa è una parte fondamentale. Bisogna avere la capacità di entrare nella pelle dei calciatori, ma loro devono essere permeabili”.